Il problema di ora, relativo alle restrizioni precauzionali per evitare il diffondersi
del virus, è l’incomprensione delle persone che vira sull’ ”incazzatura andante”.

Anche senza essere “negazionisti” la GENTE boicotta le misure perché ha dubbi sulla bontà e la variabilità di molte misure restrittive adottate, a volte contraddittorie e confuse, come se non ci fosse ragionevolezza ma solo emotività a dettarle.
Qualcosa non va nella comunicazione adottata e portata avanti dai media e dai membri del governo. La non conoscibilità dei criteri discriminanti che portano alle decisioni crea malumore.
Insomma siamo di fronte a un caso di comunicazione poco efficace, per cui si creano attriti e conflitti prevedibili tra gli interessi sociali.
Il discrimine invece per rendere tutti collaborativi è una comunicazione chiara che sia motivante e motivazionale per gli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Se questo non accade siamo tutti in modalità “attacco e fuga” e cioè allerta, nervosi, in preda ai nostri impulsi emotivi, poco lucidi, poco comprensivi, AGGRESSIVI o PRONTI ALLA RITIRATA!
Se vi riconoscete in quanto detto, vi propongo alcune soluzioni:
- NON RIMANIAMO PASSIVI.
- Non paralizziamoci, ma non evitiamo il problema.
- Non stiamo là a rimuginare.
- Non scarichiamo la rabbia sui poveri malcapitati a portata di mano.
- Reagiamo e impariamo a scaricare l’aggressività in modo opportuno!- Vedi le tecniche che ti propongo all’aria aperta e nel bosco.
- Non esprimiamoci per slogan, facciano e proponiamo.
- A livello pubblico, esercitiamo il nostro spirito democratico e chiediamo in modalità organizzata.
Insomma reagiamo e non subiamo, impariamo a gestire l’incertezza.
Scrivete qui sotto o in privato quanto siete arrabbiati e vediamo assieme che fare.