Due parole su di me

Sono una psicoterapeuta con un percorso professionale atipico.
La mia prima esperienza nel mondo del lavoro è nella grande Milano degli anni’90, dove vado a lavorare per alcuni anni come modella. Per me è stata una prova iniziatica, un vero esame di vita, a cui devo la solidità e l’orgoglio di avere saputo sopravvivere senza compromessi per la mia integrità personale.

Dopo aver conseguito una laurea in Scienze Politiche, un dottorato di ricerca in sociologia delle relazioni etniche e dei master di specializzazione in marketing e ricerca e sviluppo delle risorse umane in azienda, ritorno a Milano per occuparmi di marketing in grosse aziende di telecomunicazione, dove, in posizione di dirigente, entro nelle logiche performanti dei contesti aziendali.

Un grave incidente di auto mi è di aiuto a fare il punto sulla mia vita. Poco dopo, accetto la sfida di diventare madre. La maternità segna per me un punto di svolta.
Abbandono definitivamente l’idea di ritornare a lavorare nel mondo aziendale e mi occupo di mio figlio e di un altro desiderio da realizzare: diventare psicoterapeuta per offrire aiuto alle persone.

Conseguo dunque la laurea magistrale in Psicologia, faccio diversi corsi di specializzazione in tecniche di ipnosi e stati modificati di coscienza, prima di specializzarmi in clinica sistemica relazionale e varie tecniche delle più evolute evidence based.

Nel frattempo propongo e coordino progetti educativi sperimentali nelle scuole di ogni ordine e grado, dalla scuola materna a corsi all’università, sia per studenti che per il corpo docente. Metto a punto una metodologia di lavoro esperienziale e uno stile comunicativo il più possibile coinvolgente e motivante, per l’apprendimento stabile di conoscenze ma anche per la crescita personale di giovani e adulti.

Durante la specializzazione in psicoterapia clinica faccio per anni tirocinio nei Centri di salute mentale e consultori familiari. Li capisco che non sempre il servizio pubblico può aiutare tutti. Mi imbatto in casi gravi di ragazzi e ragazze che incomincio a trattare in autonomia, con approccio creativo, non istituzionale.


L’emancipazione della donna è un tema che vivo e tratto da quando ero adolescente.
Ho sempre avuto modelli di donne forti in famiglia, ma devo dire ho dovuto lavorare anch’io parecchio per uscire da degli schemi sociali condizionanti.
Per questo motivo ho iniziato a viaggiare in solitaria, proprio come prove da superare, per dimostrare a me stessa che anche le donne possono farlo da sole  con soddisfazione e comodità, arrivando così ad emanciparsi da paure e vecchi condizionamenti. 

Nelle mia vita ho viaggiato molto e lo sto ancora facendo. Sono alla ricerca di esperienze nutrienti e contatti umani con persone di altre culture e di saggezza sapienziale più evoluta a volte di quella della nostra cultura occidentale. Sono in contatto con comunità rurali di altri Paesi e di altre culture dove porto i miei clienti e pazienti per "cammini di ricerca personali e passaggi di vita importanti", che non escludono periodi di volontariato in comunità bisognose. Le persone che vengono con me, dopo queste esperienze, tornano in occidente come adulti più equilibrati. Ho conosciuto e sono in costante contatto con maestri spirituali di India, curanderi e sciamani dell'America Latina. Negli ultimi anni studi e specializzazioni  nella psicadelia in clinica mi hanno portato a relazionarmi con un gruppo di colleghi all'estero per un uso sicuro degli enteogeni in psicoterapia.

Al di là di tutto, ho avuto la fortuna di vivere la mia formazione assorbendo modelli familiari amorevoli, dove non c’è spazio per la rassegnazione. Devo ringraziare anche la mia famiglia per aver contribuito a fare di me un Essere Umano. 

Giuliana Gellini